DESCRIZIONE SENTIERO
Partendo dal sentiero degli scalpellini, dopo circa 100 metri, alla prima deviazione si procede a destra, dove, proseguendo per un breve tratto, si passa davanti a tre croci per poi uscire nel sentiero panoramica. Distanza totale di 600 metri, dislivello di 163mt e un tempo di percorrenza di 20min.
DESCRIZIONE STORICA
Questo breve sentiero permette di arrivare alle tre croci situate nel pendio della montagna e ben visibili dal paese. Vengono illuminate dal venerdì alla domenica sera per tutto il mese precedente le feste del Divin Crocefisso. Una tradizione molto sentita questa; la prima citazione storica fa infatti riferimento al 1795, quando i povesi hanno chiesto aiuto al loro Divin Crocifisso per il suo aiuto in un periodo flagellato da continue ruberie e carestie. Da allora ebbe luogo, prima ad intervalli irregolari e poi regolarmente dai primi anni del ‘900, quando furono anche introdotti i personaggi in costume, a cadenza quinquennale negli anni che terminano con zero e cinque. Eventi cardine delle Feste del Cristo sono indubbiamente le processioni con oltre 620 personaggi in costume, rappresentanti l’Antico ed il Nuovo Testamento; tutto il paese si mobilita per l’organizzazione, non solo per raffigurare i personaggi delle Sacre Scritture ma anche per addobbare le vie con archi, luci e addobbi. Ogni particolare, dai costumi agli spettacoli, viene seguito con meticolosa attenzione e a titolo assolutamente volontario dai paesani. Altro momento emotivamente coinvolgente è la rappresentazione notturna della Passione di Cristo con oltre cento figuranti, mentre i quadri biblici viventi in angoli caratteristici di Pove aiutano a ripercorrere i momenti salienti della Bibbia. Il motivo per cui questa manifestazione avviene e continua a vivere nel cuore dei povesi, attirando migliaia di persone ogni quinquennio è la volontà della popolazione di Pove di onorare un crocifisso ligneo conosciuto come “il Divin Crocifisso”, conservato nella chiesa parrocchiale. La tradizione lo vede opera di un pellegrino di passaggio che grato per l’ospitalità lo creò in una sola notte e lo donò al parroco del paese, probabilmente nel XV secolo.