Ponte del mulino sul Brenta

Questo ponte di stile Romano apparteneva ad un mulino del 1400 che serviva ad azionare una sega ad acqua per il legname, una roggia parallela al fiume Brenta permetteva l’uso del mulino.

Negli anni l’attività si ingrandisce con più mulini che riuscivano ad azionare diverse macchine per la lavorazione di ferro, lana, seta e grano.

Cronologia:

Inizio 1400: prima sega ad acqua da legname. E’ anche un punto di sosta per gli zattieri del Brenta. Gestita dagli Sguario di Solagna.

Dal 1500 circa fino a poco dopo il 1600 per più di un secolo: la gestione della sega va alla famiglia Maggi di Bassano tra i quali vi sono due notai.

Dopo il 1600 fino al 1650 circa: l’intero complesso della Sega passa in mano ai Carraro da Borgo Valsugana.

Dopo il 1650: subentra Iseppo Renier di Bassano.

1691-1737: Iseppo passa l’attività al figlio Francesco Maello, il quale poi cede il tutto al figlio Bernardino . Quest’ultimo introduce parecchi cambiamenti: commuta una delle tre mole della Sega in un maglio da ferro, crea un edificio da orsoglio alla bolognese per la lavorazione della seta e un altro da follo per lavorare la lana e costruisce poi un molino da macinar grano. La Sega diventa un piccolo complesso industriale con una notevole attività.

1737-1828 Bernardino cede l’attività ai figli Ippolito e Francesco. Anche loro introducono novità eliminando seghe da legname sostituendoli con magli. Comincia anche la produzione di chiodi dando il via per Pove ad un nuovo tipo di lavoro e cioè quello del “chiodarolo”.

Nel 1775 le attività consistevano in:

due seghe per segare legnami, un maglio da colar e batter ferro, la lavorazione della seta alla bolognese, un follo con fabbrica di panni e tintoria ed una posta da molini con tre rode.

1828-1882: il complesso della Sega passa ai nobili Salvadori trentini che portano avanti stancamente le varie attività alla Sega così, nel 1833 ci si trovava una sega ad acqua per il legname, un filatoio da seta ad acqua, un maglio da ferro ad acqua ed un molino da grano ad acqua.

Questa attività continuerà fino all’alluvione del 1882 la quale farà danni ingenti che causeranno la chiusura definitiva e l’abbandono dello stabile.

Il corso del fiume verrà poi modificato ed il canale che passava sotto il ponte chiuso.